I giorni scorsi è stato aperto il bando per la Zona Franca Urbana di Massa Carrara (Zfu) e in tanti hanno la speranza, di poter utilizzare il pacchetto di agevolazioni e se quindi quest’ultimo si adatta anche alla propria attività. Renato De Rosa, titolare della De Rosa Project Srl, società specializzata nella consulenza sui fondi regionali, nazionali e comunitari, ha dato spiegazione in merito ad aspettative e a concreti vantaggi reali.
Le Zone Franche Urbane sono state ideate con lo scopo di aiutare le aree caratterizzate da una pesante situazione di disagio sociale, economico e occupazionale. Massa-Carrara vive una simile situazione. L’aiuto si basa sulla concessione di sgravi fiscali sui redditi, Irap, Imu, contributi per i dipendenti. Per godere dell’agevolazione è necessario avere due requisiti: essere una micro o piccola impresa; avere sede all’interno del perimetro della ZFU.
Bonus zona franca: come funziona
Le micro e piccole imprese sono quelle che totalizzano una fatturazione entro i 10 milioni di euro: nel caso in cui l’azienda abbia partecipazioni consistenti in altre società, nel calcolo si prenderà in considerazione anche queste.
Il perimetro della Zfu è indicato sui siti dei Comuni di Massa e Carrara: per dare un’idea di massima, essa inizia dalla sponda sinistra del Frigido, include tutta la zona industriale, percorre la lunghezza della Carriona e il Viale XX Settembre sino all’altezza di Pontecimato, per poi riscendere fino all’Aurelia e chiudersi con la zona artigianale di Battilana. Avenza è poi divisa in due da Via Giovan Pietro, la parte a monte rientra nel perimetro, quella a valle no.
I fondi in tutto disponibili hanno un valore di 8.664.308 euro, alcuni già stanziati altri in via di stanziamento. Questi fondi verranno suddivisi tra tutte le domande ammissibili. Questa scelta di distribuzione secondo De Rosa “fa sì che tutti gli aventi diritto beneficeranno di qualcosa, ma al tempo stesso limita l’importo assegnato a ogni azienda”.
Bonus zona franca: come si ripartiscono i fondi
I fondi verranno ripartiti in questo modo: Il 40% del totale (pari a 3.465.723 €) sarà diviso in parti uguali tra tutte le imprese che faranno domanda. Il 60% del totale (pari a 5.198.585 €) sarà ripartito proporzionalmente al loro reddito.
Occorre però qui aprire una parentesi importante: il Ministero ha dato come limite che per beneficiare del contributo le imprese si dovranno trovare in contabilità ordinaria. La gestione della contabilità è importante e con la tecnologia che avanza bisognerebbe affidarsi a software degni di menzione. Come il software gestionale contabilità Reviso messo a disposizione da TeamSystem, capace di riordinare e gestire la contabilità delle imprese
Essere in contabilità ordinaria, comunque, metterà in difficoltà le varie aziende di piccole dimensioni che operano in contabilità semplificata e che, volendo concorrere per il contributo, dovranno passare a quella ordinaria.
Le domande si devono presentare per via telematica dal 4 al 23 Maggio 2018. L’elenco delle imprese ammesse e gli importi ad ognuna ripartiti dovrebbe essere pubblicato entro giugno. Le imprese potranno avvalersi del contributo dai successivi versamenti di imposte sui redditi, Irap, Imu e contributi per i dipendenti. Si potranno utilizzare entro 14 anni, ma dati gli importi di cui si parla, si pensa che nel giro di un anno la maggior parte delle aziende avrà usato l’intero contributo.