Tutti certamente ricordano la Banca Etruria, una delle quattro banche oggetto del Decreto con il quale il Governo, con una mossa estemporanea fatta il sabato notte di un anno fa, ha salvato le medesime da guai grossi ma che ha gettato sul lastrico migliaia di famiglie, ingannate dalle stesse banche attraverso la sottoscrizione di titoli inesigibili, azzerati dal decreto governativo.
La condizione che aveva portato sull’orlo del fallimento la Banca Etruria è stata oggetto di indagine della Magistratura che aveva portato all’incriminazione degli allora vertici bancari per ostacolo all’attività di vigilanza. Oggi la sentenza di primo grado con la quale gli imputati sono stati assolti. Massima fiducia e rispetto per la Magistratura ma le persone rovinate a chi devono dare la colpa?
I casi sono soltanto tre: o i vertici bancari, oggi assolti, o chi doveva vigilare e non lo ha fatto o il Governo che per salvare la banca non ci ha pensato due volte a mandare in rovina incolpevoli cittadini che sono le vere vittime e che ancora oggi attendono un risarcimento.